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A piccoli passi nella Champagne
Programma
L’iscrizione agli incontri ha un costo di 250 euro totali.
Un vino di luce che viene dal buio. Si chiama Champagne
Martedì 24 Febbraio,
presso il Wine Bar Quaranta4,
in Via D’Annunzio 44,
a Como,
dalle 20:00 alle 22:30
Parleranno 6 Champagne, presentati e degustati con La Dame du Vin:
Bouquin Dupont Brut Réserve Blanc de Blancs Grand Cru
Dom Caudron Cuvée Camille Philippe Blanc de Noirs
Taittinger Prestige Rosé
Laurent Perrier Brut
Charles Heidsieck 2005
Dom Pérignon 2004
Un viaggio fra i piccoli vigneron e le grandi maison, fra bollicine dorate, rosate e millesimate, fra il classico che resta e il nuovo che avanza.
Ma sempre con la grande perfezione di un vino adatto ad ogni momento della vita.
La serata è proposta ad un prezzo di 50€
I bicchieri per ogni partecipante sono in sala, così come alcune prelibatezze per solleticare il palato durante la degustazione.
Per informazioni e prenotazioni:
bo.gest@libero.it – T. 031 506906
info@ladameduvin.com – T. 335 7093528
IL TERZO STOPOVER DEL NOSTRO VIAGGIO: I CREMANTS
Vini poco conosciuti, ancor meno bevuti. Eppure ve ne sono di alcuni che sono meravigliosi e che hanno un rapporto q/p difficilmente riscontrabile in altri spumanti.
Con questo termine sino al 31 agosto 1994 venivano indicati gli Champagnes elaborati in modo da sviluppare meno anidride carbonica quindi con una spuma più delicata degli champagnes tradizionali. La pressione nelle bottiglie risultava con un’atmosfera inclusa fra 3,5 e 4,5 bar, invece delle 6 degli champagnes tradizionali.
Una volta questo appellativo indicava anche in Italia gli spumanti con tale pressione atmosferica (vedi Satén) ma ad oggi tale nome è riservato solo ad alcuni vini prodotti con metodo classico all’interno della Francia in zone ben delimitate ai quali è stata conferita la classificazione di AOC (Appellation d’Origine Contrôlée).
La Champagne ha dovuto abbandonare questo appellativo, avendo chiesto una protezione per il nome champagne e méthode champenoise.
Per chiamarsi Crémant quindi un vino bianco e/o rosato mosso deve avere le caratteristiche seguenti (Regolamento (CE) n° 607/2009 della Commissione Europea del 14 Luglio 2009):
- Aver fatto la seconda fermentazione in bottiglia (come i metodi classici)
- Aver fatto una sosta sur lattes (affinamento sui lieviti) di almeno 9 mesi
- Essere messo in commercio dopo 12 mesi dal tirage (fase di inizio della seconda fermentazione)
- Essere prodotto in una delle regioni previste nella AOC che sono
Bordeaux
Bourgogne
Die
Jura
Limoux
Loire
Luxembourg
- Vendemmia manuale
- Mosto non superiore a 100l per ogni 150Kg di uve
- Solfiti aggiunti non superiori a 150 mg/l
- Liqueur d’éxpedition non superiore a 50 g/l
Generalmente i Crémants vengono ottenuti da una stessa vendemmia, ossia sono praticamente quasi tutti millesimati (senza aggiunta di vins de réserve).
I vitigni utilizzati sono diversi in funzione dell’area di produzione e sono:
Crémant d’Alsace (Pinot Blanc, Riesling, Chardonnay, Pinot Noir, Pinot Gris)
Crémant de Bourgogne (Chardonnay, Aligoté, Pinot Noir)
Crémant de Loire (Chenin Blanc, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc)
Crémant de Bordeaux (Sémillon, Sauvignon, Ugni Blanc, Cabernet Sauvignon, Merlot)
Crémant de Limoux (Mauzac, Chardonnay, Chenin Blanc, Pinot Noir) – Blanquette de Limoux (almeno 90% Mauzac)
Crémant de Die (Clairette)
Crémant du Jura (Savagnin, Chardonnay, Poulsard, Pinot Noir, Pinot Gris, Trousseau
Crémant de Luxembourg (Pinot Blanc, Riesling, Chardonnay, Pinot Noir, Pinot Gris).
Alsazia al primo posto con 34 milioni di bottiglie (anno) vale a dire il 25% della sua produzione globale di vino.
Al secondo la Borgogna con 18,7 milioni di bottiglie.
A seguire la Loira con 11,5 milioni.
Noi ne abbiamo provati ben 4:
Il Crémant d’Alsace George Klein
50% Pinot bianco, 20% Chardonnay, 10% Riesling e 10% Pinot grigio
Sventagliata di profumi d’agrume e di aria di fiori di primavera. Piacevole e interessante la sensazione al palato.
Tensione e freschezza iniziali rimandano, in un secondo tempo, ad una morbidezza mai scontata e mai seduta.
Dosaggio che non si avverte e Pinot Bianco che dice sapientemente la sua senza rischiare dei essere un assolo, perché la voce corale è sicuramente più complessa. E anche persistente.
Ottimo con la Michelina alle erbe di Formaggi Gigi.
Crémant de Loire Domaine Dutertre – Cuvée St. Gilles
30% Chenin bianco, 30% Chardonnay, 30% Pinot nero, 10% Cabernet.
Un’azienda piccolissima questa (30.000 btg/anno), nel cuore della Loira, la regione dello Chenin, chiamato anche Pineau de Loire.
Un vino beverino, allegro, senza troppe implicazioni.
Chardonnay e Chenin prendono il palcoscenico e si alternano in bocca con profumi di arancia e albicocca non troppo matura.
Il Pinot Nero sancisce questa unione con una bella sferzata di potenza.
Blanquette de Limoux Cuvée Résilience di Alain Cavaillès
90% Mauzac, 5% Chenin e 5% Chardonnay.
La Blanquette de Limoux ha un’origine molto molto antica e si dice (si dice…) che questo vino sia il vero precursore dello Champagne.
In effetti già nel 1531, a qualche kilometro da Limoux, i monaci dell’Abbazia di St Hilaire, si resero conto che il vino bianco che avevano imbottigliato e chiuso con del sughero formava delle bollicine in bottiglia.
Nasceva così la Blanquette de Limoux che si differisce dal Crémant in quanto nella blanquette il vitigno principe è il Mauzac che deve essere presente per almeno il 90% dell’uvaggio. Consentiti un 10% di chardonnay e/o chenin per completare la cuvée.
Qui il profumo è davvero notevole e fresco. Vino da aperitivo per eccellenza, si sposa comunque bene anche con i formaggi non troppo stagionati ma di grandi aromi.
Ecco perché lo abbiamo abbinato ai formaggi di Gigi: i suoi Gigetti al balsamico, le Micheline alla grappa e alle erbe, la Michelina alla grappa, il Delicapra al porto.
Formaggi molto profumati ma dal sapore estremamente delicato e gradevole.
Gigi è un affinatore della Valle Imagna e cura personalmente tutte le sue creature con attenzione e meticolosità. Il risultato lo si ha in tavola.
I formaggi sono stati divorati in un battibaleno !!
Infine ecco un
Crémant du Jura – Désiré Petit
nella versione rosé.
100% pinot noir.
La stranezza del pinot nero coltivato in una regione che non è la sua culla di nascita.
Eppure devo riconoscergli una bell’approccio profumato, una giusta complessità di aromi e una gradevole potenza che non eccede mai.
Fresca e di grande trama la bocca dove acidità e onde di frutta ammaliano le papille in modo sempre elegante.
Direi che anche la persistenza abbia un ruolo importante in questo vino che riesce a soprendermi e che trovo perfetto con gli spaghetti con pomodorini confit e origano siciliano.
E dato che non ci siamo fatti mancare nulla, come corollario alla nostra golosità abbiamo aperto la focaccia alla birra di Claudio Gatti.
E lì i veri gourmand non sono riusciti a trattenersi.
“Soffice, dal sapore delicato e ad alta digeribilità: sono le caratteristiche uniche di questa focaccia. È prodotta con lievito naturale “La Madre”: la pasta viene lasciata riposare per 30 ore. È fatta con ingredienti di alta qualità, selezionati e insaporiti dalla delicata fragranza regalata dalla birra di produzione artigianale.”
Insomma, un’altra serata all’insegna del gusto, del piacere, del buon vino e degli amici.
Chez La Dame du Vin.
I Crémants sono distribuiti da: Lungo la via Francigena.
LA SECONDA TAPPA DELLA NOSTRA BOLLICINA
Per la seconda fermata del nostro viaggio abbiamo goduto di alcune eccellenze italiane del metodo classico.
A farci compagnia quindi:
Il Franciacorta QZero 2009 di Quadra, il Trentodoc Maso Martis con il Brut Riserva 2007 e l’Alta Langa di Cocchi Bianc ‘d Bianc 2008.
Anche la nostra gola è stata ampiamente soddisfatta.
Il culatello di Faust Brozzi è stato oggetto di furto con destrezza da parte di tutti i commensali che, alternandolo allo strolghino, hanno creato una staffetta golosa e meravigliosamente ricca di sapori.
Stagionatura di 24 mesi, affinamento nelle cantine della “bassa parmense”, dove l’umidità e la nebbia contribuiscono a creare questi capolavori del gusto, solo 800 pezzi prodotti all’anno.
Una piccola grande opera d’arte.
Il Franciacorta QZero di Quadra, millesimo 2009.
Non so se sia per il fatto che a questa vendemmia abbia partecipato anche io (un leggero egocentrismo!), per il fatto che quell’anno l’uva sia risultata pulita e molto sana, o per il fatto che Mario Falcetti il suo lavoro lo sappia fare in modo impeccabile, ma la certezza è che abbiamo bevuto un vino straordinario.
Profumi franchi di pane tostato e di lievito, non fastidioso, un tocco di erba salvia e di mentuccia fresca, piccole evoluzioni di agrume insieme a frutta secca.
E una grande, magnifica freschezza che rende snello un Franciacorta dotato di trama estremamente fitta e complessa.
Che bel bere!
Il TrentoDOC Brut Riserva 2007 di Maso Martis, un’espressione classica del Pinot Nero del nord.
Con un po’ di boisé reso meno invadente da un tocco di limone qui e là.
Forse sboccatura un po’ giovane ma diamogli tempo, la struttura c’é, ed è bella, accattivante. Con queste bottiglie ci vuole pazienza, e noi ce l’abbiamo!
L’Alta Langa Bianc ‘d Bianc (già proprio in piemontese!) 2008 di Giulio Cocchi.
Imperdibile nella sua interpretazione dello Chardonnay di Langa trasformato in metodo classico.
Elegante, fine, equilibrato. Una bella dama pronta per un gran ballo sulle note dolci di un valzer viennese, o a far pariglia con quelle altrettanto dolci del culatello, spumeggiando in bocca senza tregua.
E si riparte per il nostro viaggio, in attesa della prossima sosta….
LA PRIMA TAPPA DEL VIAGGIO DI UNA BOLLICINA
Caprini semistagionati al naturale, al carbone e allo zafferano.
Allora, il .g di Cinzia Canzian de Le Vigne di Alice, con quella bella bevibilità e morbidezza, ha conquistato i palati dei commensali.
Fresco al punto giusto e particolarmente piacevole con i formaggi di capra, ha espresso il meglio con i profumi di frutta bianca, mele e pere comprese, non così scontati.
Ma so che in questo caso o lo si odia o lo si ama. Non ci sono mezze misure.A me le mezze misure non piacciono perché ho sempre scelto da che parte stare.
VIAGGIO DI UNA BOLLICINA, DALL’ITALIA ALLA FRANCIA. CHEZ LA MAISON DE LA DAME
Per più di due ore attraverseremo il fascino degli spumanti e degli champagne, vini che io amo chiamare Bollicine, e che hanno, da sempre, un fascino particolare.
Sono gli unici vini al mondo che possono accompagnare, dall’antipasto al dolce, un pranzo o una cena, sia a base di pesce che di carne, di verdura e di formaggi.
Non amo paragonare i diversi tipi di spumanti se le connotazioni sono diverse.
Mi spiego meglio.
Il metodo classico, quello con cui si produce lo Champagne, il Crémant, il Franciacorta, il Trento DOC, l’Alta Langa, taluni Prosecco, per citare i più conosciuti, ha tali caratteristiche ben definite che sono impossibili da assimilare agli spumanti prodotti con il metodo Martinotti o Charmat.
Così come è improprio fare un paragone fra Champagne e metodo classico prodotto altrove: le differenze di suolo, clima, esposizione geografica, sistema di affinamento (in una parola “terroir”) sono troppo diverse per poter essere confrontabili.
E’ estremamente curioso e piacevole riuscire ad intercettare le differenze gustative fra le une e le altre.
Ecco perché La Dame du Vin propone, in location adatte, delle serate improntate su diverse tappe geografiche che, alla fine, ci condurranno in un viaggio di emozioni gustative sempre più coinvolgenti.
Saranno 4 gli “stopover” previsti e per ogni sosta 3 vini da poter degustare al meglio, con me, e con tutte le informazioni necessarie a comprendere meglio questo mondo:
- Prosecco – Come dire di no a un vino che viene declinato in millemila modi e che è il primo passo per avvicinarsi alle bollicine?
- Trento DOC, Franciacorta, Alta Langa – Eccellenze italiane del Nord, grandi vini, anche di piccole cantine.
- Crémant – Le “altre” bollicine francesi, quelle quasi sconosciute, ingiustamente!
- Champagne – La conclusione e la coronazione del nostro viaggio, en souplesse…..
Ci faranno compagnia le focacce di Claudio Gatti, i formaggi di Gigi, il culatello di Faust Brozzi e il Paga Negra della Fenice.
CORSI AL MARTEDI’ PRESSO LA MAISON DE LA DAME
dalle 20:30 alle 23:00
1) Prosecco Metodo Classico 27 Maggio martedì
- G de Le Vigne di Alice
- Colfòndo di Casa Belfi
- Bellenda
Formaggi di capra freschi del Caseificio Lavialattea e focaccia pesche, albicocche e ananas della Pasticceria Tabiano di Claudio Gatti
2) Franciacorta/Alta Langa/Trento 3 Giugno martedì
- Quadra Qblack Franciacorta
- Cocchi Bianc ‘de Bianc Alta Langa Metodo Classico
- Maso Martis Trento DOC Brut Riserva 2007
Salumeria nostrana italiana, culatello di Faust Brozzi e pani speciali
3) Crémants 10 Giugno martedì
- Crémant d’Alsace Georges Klein – Pinot Blanc, Pinot Gris, Chardonnay
- Crémant de Loire Domaine Dutertre –Chenin Blanc, Chardonnay, Pinot Noir, Cabernet
- Blanquette de Limoux Alain Cavaillès – Mauzac, Chenin, Chardonnay
Formaggi stagionati di Gigi Formaggi e focaccia alla birra di Claudio Gatti
4) Champagne 17 Giugno martedì
- Bollinger Special Cuvée – Assemblage Pinot Noir, Chardonnay, Pinot Meunier
- Pierre Moncuit Cuvée Delos Blanc de Blancs Grand Cru – 100% Chardonnay
- Alain Réaut Brut Tradition Blanc de Noirs – 100% Pinot Noir biodynamique
- Dom Caudron Cuvée Vieilles Vignes Blanc de Noirs – 100% Pinot Meunier
Jamon Iberico de Bellota Patanegra de La Fenice, Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura, pani speciali.
LA MAISON DE LA DAME
Via Libertà 12
22070 Guanzate (CO)
+39 335 7093528
info@ladameduvin.com